Un intestino iperattivo che, ciclicamente, causa dolori addominali e attacchi di diarrea. Di solito, è colpa della sindrome del colon irritabile, disturbo benigno che, solo in Italia, prende di mira il 72% delle quarantenni, lavoratrici e stressate. Altre volte, causa di disturbi molto simili è il morbo di Crohn, infiammazione cronica che, oltre a diarrea e dolori, determina anche cali di peso e febbre. Se non si cura, le ulcere provocate dai globuli bianchi danneggiano l’intestino in modo serio. Interessa i giovani tra i 20 e i 30 anni: in Italia, ne soffrono in 70mila. In comune, i due disturbi hanno anche il fatto che spesso vengono confusi e curati male, a volte per lungo tempo. La novità? Le cure dolci, integrate ai probiotici e alla dieta, risultano vincenti per il colon irritabile. E per il morbo di Crohn arriva la nuova molecola di origine biologica, efficace anche sulle recidive e con meno effetti collaterali. Vediamo le caratteristiche peculiari di ogni singolo disturbo.
Colon irritabile
Calma e relax: questa la prima medicina per il colon irritabile. Mangia senza fretta, masticando a lungo ogni boccone e, dopo i pasti, non sederti subito alla scrivania, ma regalati almeno 20 di minuti di relax. Evita colpi di freddo alla pancia e alla sera concediti un bagno rilassante che attenui eventuali spasmi, aggiungendo all’acqua della vasca 15-20 gocce di olio essenziale di camomilla, melissa, lavanda o tiglio. Se non basta, ricorri al macerato glicerinato di Vaccinum vitis idaea, pianta che aiuta a regolarizzare i movimenti intestinali. Le dosi: 30 gocce da assumere prima dei pasti. Utili anche i rimedi omeopatici che aiutano ad eliminare i gas di troppo: Alumina 9 CH, Nux vomica 9 CH, Colocynthis 9 CH e Licopodium 9 CH.
Le dosi: 3 globuli di uno o più rimedi, 3 volte al giorno. Probiotici sì, ma secondo un recente studio dell’Università del Michigan, apparso sulla rivista Gastroenterology, in caso di nervi tesi l’inflammosoma, parte del sistema di difesa dell’intestino, non riesce a mantenere in equilibrio la flora. I probiotici sono efficaci come prevenzione per la salute intestinale in caso di stress, ma per superare la barriera acida dello stomaco vanno assunti in dosi da 5-6 miliardi. Inoltre, devono contenere più ceppi batterici (Lactobacillus e Bifidobacterium, a loro volta distinti in più tipi) ed essere privi di conservanti (come il potassio sorbato) e di lattosio. Un ciclo di cura va protratto per almeno 3 settimane. Il mal di pancia potrebbe venire anche da un’intolleranza. La scoperta viene dalla Monash University di Victoria, Australia. Nelle persone intolleranti, i FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols) sono i primi colpevoli della sindrome del colon irritabile. Sono contenuti nel grano, nel latte e derivati, in molti frutti (pere, mele, cocomero, ciliegie), in vari vegetali (carciofi, cavolfiore, asparagi, cipolla, aglio, funghi) e dolci (miele, succhi di frutta, alcuni dolcificanti artificiali). Vengono mal assorbiti dal piccolo intestino e fermentano, provocando gonfiore e irritazione. La dieta a basso contenuto di FODMAP va stilata da un dietologo, dopo aver verificato con un test del respiro se c’è intolleranza ai carboidrati a catena corta, al lattosio, al fruttosio o al sorbitolo, e dura 6-8 settimane. Nella prima fase, i cibi ricchi di FODMAP vengono eliminati, per poi essere reintrodotti gradualmente, in piccole quantità.
Morbo di Crohn
Terapia biologica: è la frontiera più avanzata, e quella più utilizzata oggi, per combattere il morbo di Crohn fin dal suo apparire. Si basa sull’utilizzo di molecole (infliximab e adalimumab) che agiscono inibendo il TNF, una glicoproteina prodotta dai linfociti T, globuli bianchi che autoalimentano l’infiammazione e mantengono accesa la malattia. Un nuovo farmaco più selettivo ora, però, è disponibile una nuova arma, ancora più mirata, il vedolizumab. Si tratta di un anticorpo monoclonale (anti-alpha4 beta7) che è stato già approvato dagli enti di controllo americano (FDA) ed europeo (EMA) e che arriverà in Italia entro l’anno prossimo. La sua azione peculiare: agisce in modo selettivo solo sui globuli bianchi che attaccano la parete intestinale e non contro tutti quelli che circolano nell’organismo. Il suo utilizzo minimizza i sintomi, riduce le recidive e, per di più, non presenta gli effetti collaterali legati all’uso di altri farmaci biologici che, pur essendo dei salvavita, sono meno selettivi e abbassano le difese immunitarie. Se hai disturbi intestinali che fanno sospettare il morbo di Crohn, rivolgiti a un centro specializzato per la sua diagnosi e la sua cura. Spesso, questa malattia viene diagnosticata con 2-3 anni di ritardo perché viene scambiata per la sindrome del colon irritabile. I sintomi sono molto simili, ma il colon irritabile, anche se crea disagi, è una malattia “benigna”, mentre il morbo di Crohn no, perché aggredisce le pareti dell’intestino. Quanto prima viene diagnosticato, minori sono i danni che può provocare. Per una diagnosi sicura, si fa ricorso alla colonscopia e alle tecniche di imaging avanzato, prima tra tutte la risonanza magnetica addominale con mezzo di contrasto. La terapia deve essere sempre personalizzata.